Quali sono i fattori comuni delle principali crisi economiche

22 Novembre 2020

Soprattutto in periodi di crisi, come quello che ci stiamo trovando a vivere oggi, è importante comprendere quali siano stati i fattori comuni delle principali crisi economiche degli ultimi decenni, non solo perché risulta fondamentale capire dal punto di vista culturale e sociale come si sono svolti alcuni processi economico-finanziari nel passato.

Essere consapevoli di come nasce e si sviluppa una determinata crisi economica, infatti, ci può consentire inoltre, in momenti precisi del ciclo economico, di alzare i nostri livelli di prudenza, riconoscendo subito e con maggiore facilità la presenza degli elementi di crisi per poter difendere meglio e con prontezza i nostri portafogli. Andiamo quindi a vedere quali sono i fattori comuni delle principali crisi economiche.

andamento azionario

I 5 fattori

  1. Rivoluzione tecnologica/innovazione finanziaria, come l’avvento di internet negli anni Novanta, oppure dei PC, dapprima utilizzati a livello industriale o ingegneristico e poi sempre più componente fondamentale dell’economia contemporanea
  1. Accesso al credito facile, che spesso si manifesta quando le banche abbassano i tassi di interesse, rendendo più facile e meno dispendioso prendere a prestito del denaro
  1. Prezzi molto alti in cui, a seguito dell’euforia degli investitori, si genera un aumento dei prezzi sproporzionato e superiore alla media storica
  1. Poca memoria degli investitori rispetto all’andamento dei mercati, aspetto che avviene perché, ad esempio, è trascorso un periodo molto lungo (40-50 anni) dall’ultima crisi e le generazioni che si trovano ad investire oggi, non hanno abbastanza ricordo dei precedenti periodi negativi e sono in qualche modo più spregiudicate negli investimenti
  1. Cigno nero, ovvero un evento totalmente inaspettato e imprevedibile che causa danni ingenti all’economia, spesso a livello globale

I fattori comuni delle principali crisi economiche degli ultimi decenni

La Crisi del 1929

Senza dubbio i primi anni del ‘900 hanno assistito a delle grandi rivoluzioni tecnologiche, basti pensare all’avvento della radio, del telefono o dell’automobile, che hanno comportato una grossa crescita del benessere e dall’economia.

Tuttavia la rivoluzione si è verificata anche dal punto di vista finanziario, in quanto è intorno a quell’epoca che nascono gli Investment Trust (che possiamo definire come gli antenati degli attuali Fondi Comuni o ETF), tramite i quali quindi veniva raccolto del denaro da parte di investitori privati, che veniva poi gestito da professionisti che si riteneva potessero gestirlo meglio rispetto agli investitori privati. Si creò quindi una bolla speculativa su questo tipo di prodotti di investimento a cui c’era smania di partecipare da parte degli individui, tanto che in molti si indebitavano per poter accedere a queste opportunità di investimento. Inoltre l’indebitamento risultava piuttosto immediato e facile, in quanto era effettivamente semplice ottenere accesso al credito, prestiti a tassi molto bassi, ecc.

La Crisi del 1973 – o delle Ninfty-Fifty

Negli anni Settanta si verificò un forte calo delle cosiddette Nifty-Fifty, ovvero 50 grandi aziende americane (tra cui Coca-Cola, McDonald’s, Polaroid ecc.) che ebbero delle crescite esponenziali dal punto di vista delle valutazioni fondamentali, promettendo una crescita infinita e dunque guadagni sempre lauti per gli investitori.

Tali valutazioni crollarono nel 1973 quando gli investitori si resero conto che le valutazioni di quelle società erano effettivamente esagerate, causando quindi una crisi del mercato azionario internazionale.

Anche tale crisi vede il ruolo protagonista di alcuni fattori chiave, come i prezzi troppo alti e l’inflazione, ma anche la poca memoria, in quanto l’ultima vera crisi era avvenuta nel 1929 e quindi sembrava ormai distante dalla contemporaneità (trattandosi di una crisi che ormai aveva 40/45 anni) e vi era dunque poca memoria su come era avvenuto l’ultimo ribasso di borsa.

La Crisi del 2000 – o Bolla delle Dot-com

In questo caso il fattore rivoluzione tecnologica, come si può immaginare, è stato determinante, in quanto l’avvento di internet, dei PC, e della tecnologia alla portata di tutti, diede il via alla nascita di un ingente numero di aziende, soprattutto americane, di matrice tecnologica.

Ciò che avvenne durante la bolla delle Dot-com non fu molto differente da quanto già accaduto in precedenza con le Nifty-Fifty: bastava infatti che un titolo avesse nel suo nome anche solo un accenno a degli elementi tecnologici perché fosse comprato molto facilmente dagli investitori. Anche in questo caso, le valutazioni di tali società hanno visto successivamente un calo ingente, con il riallineamento dei prezzi, spesso con cali molto forti dei titoli.

Anche in questo caso abbiamo quindi assistito alla crescita dei prezzi, divenuti in breve tempo troppo alti, ma anche alla poca memoria delle nuove generazioni di investitori rispetto alle conseguenze disastrose della crisi del 1973.

La Crisi del 2008 – o dei mutui Subprime

La crisi del 2008, detta anche crisi dei mutui Subprime, è stata essenzialmente una crisi partita dal mercato immobiliare e che successivamente si è diffusa sul mercato azionario e obbligazionario. Anche in questo caso si verificò un’euforia degli investitori nella valutazione dei prezzi degli immobili, gonfiata inoltre dalla facilità di accesso al credito, che vedeva appunto le banche distribuire mutui a tassi d’interesse molto bassi.

La Crisi del Coronavirus

Come ben sappiamo, la crisi che stiamo affrontando è dovuta all’avvento del cosiddetto Cigno Nero, la diffusione del Covid-19 a livello globale, che ha naturalmente impattato e continua ad avere grandi impatti sull’economia internazionale.

Senza dubbio l’avvento del Coronavirus è stato considerato, a posteriori, un evento del tutto imprevedibile, ma occorre anche tener presente che alcuni elementi economico-finanziari già presenti all’interno delle nostre economie, hanno con molta probabilità peggiorato gli effetti della crisi. Ad esempio, sempre riferendoci ai fattori analizzati in precedenza, gli ultimi anni sono stati caratterizzati da tassi di interesse molto bassi da parte delle banche centrali pressoché ovunque, non solo in America, e una crescita quasi ininterrotta del mercato azionario, con valutazioni molto alte.

In base quindi a determinate caratteristiche che possiamo riscontrare nella nostra quotidianità e grazie a un’attenta osservazione della realtà su ciò che accade a livello economico-sociale, possiamo renderci conto se una crisi economica o finanziaria possa essere effettivamente dietro l’angolo o meno e agire tempestivamente per proteggere il nostro denaro e il nostro portafoglio investimenti.

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